Umberto Polazzo

Chi è senza peccato…, 2022
video installazione

Julian Assange è un giornalista, programmatore e attivista australiano, cofondatore dell’organizzazione divulgativa di WikiLeaks. É divenuto noto
internazionalmente nel 2010 per aver reso pubbliche, tramite WikiLeaks, alcuni documenti imbarazzanti per il governo statunitense. Dall’11 aprile 2019 vive incarcerato nel Regno Unito. Da ormai un decennio, nonostante le ripetute richieste di rilascio da parte dell’ONU e del Consiglio d’Europa, Assange viene trattenuto in maniera illegittima dalla giustizia inglese.

Chi è senza peccato… vuole sottolineare la sensazione di rabbia e frustrazione esasperata dalla subdola negazione dei diritti umani. Diritti repressi proprio da chi dovrebbe farli rispettare. Il masso al centro dell’installazione è la stessa pietra che Cristo invita a scagliare e si erge difensore assoluto dei diritti umani. Come Assange si trova intrappolato in un limbo, quello della giustizia in sospeso, allo stesso modo nell’installazione di Polazzo viene esaltato il suo stato di vittima sospesa, nel tempo e nello spazio, distorcendo completamente la nostra percezione del reale. Il risultato è un incubo spazio-temporale.

Julian Assange is an Australian journalist, programmer and activist, co-founder of the popular organization of WikiLeaks. It became known internationally in 2010 for having made public, via WikiLeaks, some embarrassing documents for the US government. Since 11 April 2019 he has lived in prison in the United Kingdom. For the past decade, despite repeated requests for release from the UN and the Council of Europe, Assange has been illegitimately detained by the English justice system.

‘Chi è senza peccato…’ wants to emphasize the feeling of anger and frustration exacerbated by the devious denial of human rights. Rights repressed precisely by those who should enforce them. The boulder in the center of the installation is the same stone that Christ invites to throw and stands as the absolute defender of human rights. Just as Assange finds himself trapped in a limbo, that of pending justice, in the same way in Polazzo’s installation his status as a suspended victim, in time and space, is exalted, completely distorting our perception of reality. The result is a space-time nightmare.