Angela Tacconi
Introspezione
L’introspezione è un’attività che sta scomparendo. Sempre più persone, quando si trovano a fronteggiare momenti di solitudine nella propria auto, per strada o alla cassa del supermercato, invece di raccogliere i pensieri controllano se ci sono messaggi sul cellulare per avere qualche brandello di evidenza che dimostri loro che qualcuno, da qualche parte, forse li vuole o ha bisogno di loro.
—Zygmunt Bauman
“INTROSPEZIONE” è un’esplorazione visiva e concettuale dell’identità fluida e della sua percezione. L’occhio – organo del vedere ma anche simbolo del sentire interiore – guarda attraverso la serratura: un invito allo spettatore a guardare oltre la superficie, a interrogarsi, a cercarsi.
Gli specchi disseminati all’interno dell’opera non sono meri elementi decorativi: sono frammenti di riflessione. Ogni volta che ci specchiamo, entriamo in contatto non con una verità assoluta, ma con una percezione in continua trasformazione. La nostra immagine è fluida, instabile, plasmata dalle emozioni, dalle esperienze, dai giudizi interiori ed esterni.
