Iolanda Martini
Rabbia – Il male è libero, 2022
serie di acrilici su tela
misure varie
Ecco un pezzo di tessuto a trama larga pronto a essere bistrattato, trattato male. Fisicamente è stato lordato, macchiato, bucato, tagliato, ricucito qui e là. Il cencio è un territorio di guerra o un sentimento calpestato: un territorio di guerra o un sentimento calpestato. Un piccolo ritratto brutto lontano dalla ragione, inutilmente esploso.
Rabbia: ‘Il Male é libero’ oltre le linee di confine. (‘La Rabbia’, 1963, di Pier Paolo Pasolini)
L’Uomo trasformato in bestia dalla rabbia è rifiutato dalla società perché ripugnante, vendicativo, e bisognoso di rivalsa, fa paura. È considerato così brutto, volgare e diverso da chi lo guarda che nessuno vuole sforzarsi di capirlo, anzi ognuno scappa da questo essere carico d’odio, sbrodolante di umori, che non conosce colori felici, solo cupo grigiore. Una bomba destinata a implodere.
Here is a piece of loose weave fabric ready to be mistreated, badly treated. Physically it has been soiled, stained, laundered, cut, stitched up here and there. The rag is a territory of war or a trampled feeling: a territory of war or a trampled feeling. A small ugly portrait far from reason, uselessly exploded.
Anger: ‘Evil is free’ beyond the boundaries. (Anger, 1963, by Pier Paolo Pasolini)
Man transformed into a beast by anger is rejected by society because he is repulsive, vengeful, and in need of revenge, it is frightening. It is considered so ugly, vulgar and different from those who look at it that no one wants to try to understand it, indeed everyone escapes from this being full of hate, dripping with moods, who knows no happy colors, only dark gray. A bomb destined to implode.